Cosa causa il mal di schiena? Parte 2: Lo stress

Ho iniziato a parlarti delle principali cause del mal di schiena in un primo articolo. Se te lo sei perso lo trovi cliccando su questo link Cosa causa il mal di schiena? Parte 1: il sistema nervoso.

Se te lo sei persa, ti consiglio di leggerlo.

Oggi affronto la seconda causa di cui ho già accennato qualcosa nell’articolo suddetto.

Partiamo dalle basi.

Cos’è lo stress?

Lo stress è qualunque cosa che altera l’equilibrio (l’omeostasi se vogliamo usare un parolone) del corpo.

Qualunque stimolo che porti a modificare la situazione attuale del corpo è definito come stressor.

Un movimento, una corsa, uno spavento, un pensiero.

Tecnicamente, vivere è nella sua essenza stress.

Perché ogni secondo il tuo corpo risponde a degli stimoli dal mondo esterno.

Lungi da me entrare in discorsi filosofici o psicologici in questo articolo.

Torniamo al pratico.

Cosa fa il corpo quando è sotto stress?

Il corpo è controllato dal sistema nervoso (cervello + nervi), il quale, come ho già detto nell’altro articolo, può essere suddiviso in diverse sottocategorie.

Le uniche due suddivisioni che ci interessano in questa istanza sono:

  1. Sistema nervoso simpatico (responsabile della risposta “lotta o fuggi”)
  2. sistema nervoso parasimpatico (responsabile del processo “riposo e digestione”)

Queste due parti sono due facce della stessa medaglia, e controllano automaticamente (senza la tua volontà) una serie di funzoni: la tua frequenza cardiaca, la tua ventilazione (respirazione), i tuoi ormoni e i tuoi muscoli.

Tra poco ti dico perché è importante che tu lo sappia.

A riposo, quindi quando il corpo subisce piccoli stressor che alterano poco l’equilibrio, il sistema parasimpatico predomina.

Questo consente piccoli cambiamenti necessari per mantenere l’omeostasi in un certo range.

Il sistema nervoso simpatico invece interviene quando lo stressor è maggiore oppure è persistente (quindi cronico).

L’alterazione della respirazione

Come dicevo, in risposta a degli stress, il tuo sistema nervoso altera il ritmo e la profondità di respirazione.

Se soffri di mal di schiena, e hai letto un po’ su internet delle informazioni o potenziali soluzioni per il dolore, ti sarai imbattuta sicuramente in qualche forma o pratica di respirazione.

[Nel corso di questo articolo, cercherò di spiegarti, nel modo più semplice possibile, perché la maggior parte delle “tecniche respiratorie” sono sbagliate e sono solo delle copie su copie e ripetizioni a pappagallo senza saperne il motivo reale e fisiologico di fondo]

Seguimi attentamente.

Il tuo cervello possiede un centro di controllo respiratorio.

Questo è composto da 4 regioni distinte responsabili dell’avvio e della regolazione del processo respiratorio.

Semplificando, quando lo stress arriva e il sistema nervoso SIMPATICO (lotta o fuggi) entra in gioco, viene aumentata la velocità e la profondità di INALAZIONE (inspirazione).

Ricordati, se sei sotto stress, il tuo cervello aumenta l’inspirazione, diminuendo l’espirazione.

Quindi ti mette in uno stato favorevole all’iperventilazione.

Se ci pensi è logico. Se un pericolo ti sta minacciando, il modo primitivo per rispondere è di lottare o fuggire, dunque ti servirà più ossigeno per dare carburante ai tuoi muscoli.

L’iperventilazione

Per favorire l’inspirazione il cervello attiva certi muscoli (tra cui il diaframma).

Inoltre lavora in modo tale che questa condizione sia favorita dalla stessa (feedback positivo). Cioè più stai iperventilando e più il tuo cervello manda il segnale di iperventilare.

Ecco perché se hai mai avuto un attacco di panico o sei finita in uno stato in cui si manifesta l’iperventilazione è molto più facile che l’iperventilazione continui ad aumentare spontaneamente piuttosto che diminuire.

Con la facilitazione dell’inspirazione il diaframma e i muscoli responsabili della risposta simpatica si attivano.

Attivandosi, aumenta anche l’afflusso di sangue verso di loro.

Qual è il problema dell’iperventilazione cronica in mancanza di sforzo muscolare?

Il problema inizia quando in concomitanza a questa risposta naturale, manca il conseguente lavoro muscolare.

Vale a dire: se subisci uno stress psicologico o cronico, al quale NON segue uno sforzo fisico, si crea un problema metabolico che si riflette sui tuoi muscoli e sul tuo dolore alla schiena.

Senza parlare di reazioni biochimiche noiose, alla fine i tuoi muscoli perdono energia (ATP) e si irrigidiscono e si accorciano.

Rimanendo costantemente contratti!

Soprattutto i muscoli che ricevono più sangue (quindi quelli che vengono attivati dal sistema nervoso simpatico): quindi diaframma, erettori della colonna, trapezio superiore, psoas, polpacci, per nominarne alcuni.

Questa rigidità causa immobilità al tuo corpo. Impedisce il movimento fluido di tutte le articolazioni del tuo corpo, rendendo i muscoli deboli al di fuori di quei movimenti limitati che riesci a fare.

E, a lungo andare, una volta che esci da quegli schemi motori (anche con semplici azioni come allacciarti le scarpe, uscire dalla macchina o alzarti dal letto) il tuo cervello percepisce una tensione superiore al solito (che crede di non essere in grado di sopportare, poiché ne è disabituato) ti manda il segnale di dolore!

Per smettere di muoverti come hai appena fatto.

La soluzione NON è evitare di muoverti affatto, ma è più a monte, come ti ho già detto nell’articolo precedente.

In breve, il tuo cervello cerca di proteggerti.

Il problema è che è solo in grado di comunicare in modo binario. O sì o no. Non è in grado di spiegarti il motivo.

Il motivo per cui hai dolore te lo sto spiegando io questo articolo.

Perché tutte (o quasi) le tecniche di respirazione che trovi su internet sono sbagliate?

Quante volte hai sentito di “respirare con il diaframma”? O di “inspirare con la pancia”? Di “tenere ferme le spalle quando respiri o far entrare l’aria nella pancia”? Non è vero?

Il problema è proprio questo. Tutte le tecniche si focalizzano sull’inspirazione.

Nessuno si concentra sull’espirazione.

Ti dicono di espirare come viene o con calma. Di lasciare uscire l’aria da sola.

In realtà l’espirazione (forzata e completa) è la chiave per spegnere alla fonte il sistema nervoso simpatico.

È la chiave perché, se ricordi quando ti ho detto delle 4 regioni del centro di controllo della respirazione, l’espirazione attiva una di queste regioni che permette lo spegnimento dell’interruttore che favorisce l’inalazione.

L’espirazione (forzata e completa) è l’elemento che si contrappone all’inspirazione (all’iperventilazione cronica).

Come lo Yin e lo Yang. Il giorno e la notte.

Spegne il problema alla radice!

Sento che hai ancora un dubbio che ti ronza per la testa…

“Allora come mai la respirazione diaframmatica [qualunque cosa voglia dire n.d.r] funziona?”

Se partissimo dal definire che cosa vuol dire “funziona”, il fatto che il dolore si continui a ripresentare o non se ne vada mai del tutto per un periodo di tempo relativamente lungo, significa che forse non è proprio come sembra.

In ogni caso diciamo che funziona in parte.

Funziona PARZIALMENTE perché comunque ti permette di fare un po’ di espirazione “forzata”, ma in modo involontario.

Ma è come cercare di pulire e mettere in ordine la casa con l’idrante dei pompieri. Si può fare, ma è molto più dispendioso energeticamente e comunque continua a favorire la dispersione della sporcizia perché non hai il controllo dello strumento. 

Quindi ci vuole più tempo di quello che impiegheresti con un metodo creato apposta per quello, poiché l’idrante dei pompieri NON è creato per pulire il pavimento di una casa.

È inefficiente.

Converrai con me che è molto più pratico pulire il pavimento di casa con gli attrezzi appositi. Uno strofinaccio e un catino d’acqua con del detersivo.

Conclusione da mettere in pratica

Ricordati, come abbiamo visto nell’articolo 1, il dolore è tutto creato dal cervello.

Per mettere in pratica un piano d’azione che funzioni, bisogna partire da questo concetto.

Come hai visto, l’attivazione e la disfunzionalità fisica è una conseguenza della funzionalità del cervello.

Le azioni pratiche che metti in campo devono avere come obiettivo primario quello di lavorare sulla radice principale, che è di natura neurologica.

Per cui il focus primario deve essere sull’espirazione forzata e completa!

Che permette di spegnere l’attività simpatica alla fonte, attivando l’attività parasimpatica.

Ritrovando così la condizione di riposo del corpo e di conseguenza di stato di neutralità.

Per definire lo stato di neutralità ci sarebbe un ultimo elemento da considerare, per poi completare il quadro delle cause principali per il mal di schiena: l’asimmetria naturale del corpo umano.

L’ho approfondito in un altro articolo che puoi trovare al link qui sotto:

Se vuoi invece avere SUBITO più informazioni su quali altre cause possono provocarti il mal di schiena cronico e soprattutto quali sono le soluzioni più efficaci per ridurre per sempre il dolore, ho creato una video serie totalmente gratuita.

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In bocca al lupo per la tua guarigione dal mal di schiena cronico!

Filippo Saggin


Tag

Dolore, Mal di schiena, Stress


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